La consultazione Infratel 2020 è stata un’attività di mappatura condotta da Infratel con lo scopo di raccogliere dagli operatori di rete fissa dati sulla copertura attuale e futura delle abitazioni italiane. La consultazione è stata annunciata il 23 giugno 2020 ed è terminata il 31 luglio 2020, senza proroghe.1

Agli operatori è stato chiesto di inviare per ogni indirizzo civico delle aree nere e grigie la copertura esistente al 31 dicembre 2019, oltre alle previsioni per il 31 dicembre 2020, 2021 e 2022.2

Il risultato è una mappatura della banda ultralarga sul territorio nazionale, con lo scopo di rilevare le aree in cui c’è carenza di reti ad alta capacità e si rende quindi necessario un intervento dello Stato (il cosiddetto “piano aree grigie”).

I risultati della consultazione sono stati pubblicati a settembre 2020, mentre il sito Banda Ultralarga è stato aggiornato con i nuovi dati a novembre 2020.

Aree oggetto di consultazione

La consultazione ha come oggetto le aree già precedentemente dichiarate come nere o grigie, cioè tutti gli indirizzi in cui almeno un operatore aveva dichiarato di coprire o voler coprire con una rete a banda ultralarga.

Dalla consultazione sono quindi escluse le aree bianche, che sono in larghissima parte già oggetto di intervento pubblico tramite il piano BUL.

A cosa serve la consultazione

I dati raccolti serviranno per definire più in dettaglio la fase 2 del piano BUL, che ha come scopo un intervento pubblico per realizzare reti in grado di offrire connessioni ad altissima velocità. L’obiettivo è raggiungere gli obiettivi della Gigabit Society della Commissione Europea.

Le aree coinvolte dal piano saranno quindi tutte quelle che risulteranno scoperte nel breve periodo da tecnologie in grado di offrire queste prestazioni. Non è ancora del tutto chiaro quali tecnologie rientreranno in questa classificazione.

Per approfondimenti, consulta la pagina Cos’è il piano BUL.

I dati raccolti

Una delle novità della consultazione 2020 è che per ciascun civico sono stati raccolti dati più dettagliati sul tipo di copertura. Ad ogni operatore è stato chiesto di specificare per ciascun numero civico:2

  • se l’indirizzo è coperto da banda ultralarga (NGA ad almeno 30 Mbps in download e 15 in upload);
  • la tecnologia usata per la copertura;
  • le velocità massime in download e upload;
  • le velocità nelle ore di picco (novità);
  • la “classe VHCN” (novità), cioè se e secondo quale criterio la rete è classificabile come rete ad alta capacità secondo la bozza delle linee guida del BEREC.3
Le connessioni wireless fisse (FWA) sono accettate come copertura a banda ultralarga solo se erogate su frequenze licenziate. Per fare un esempio, la copertura EOLO 100 (EOLOwave G) è classificabile come NGA, mentre EOLO 30 non lo è perché usa frequenze libere ISM.

I vincoli per gli operatori

I dati forniti dagli operatori in fase di consultazione non sono vincolanti, ma la consultazione 2020 ha introdotto delle regole per evitare che gli operatori dichiarino copertura che non realizzerano.

Ad esempio, agli operatori è stato chiesto di inviare a Infratel aggiornamenti semestrali sullo stato di avanzamento dei piani di copertura. Se l’operatore non rispetta i piani o non invia gli aggiornamenti, Infratel si riserva la facoltà di «di procedere con l’esecuzione del piano di intervento pubblico nonché a dare comunicazione dell’inadempimento dell’operatore sul proprio sito istituzionale».1

Un altro vincolo è che un’abitazione può essere dichiarata coperta solo se l’attivazione non comporta costi eccessivi e la rete raggiunge il confine della proprietà privata (nel caso di FTTH/FTTB, a non più di 50 metri di distanza).2

Nel caso delle reti wireless, l’abitazione deve trovarsi in prossimità di una stazione radio base (BTS), «tipicamente in visbilità diretta», e il «livello di campo e il rapporto segnale/rumore devono consentire l’attivazione del servizio».

Entrambi i vincoli sulla copertura devono essere auto-valutati dall’operatore che dichiara copertura, ma Infratel dice che vigilerà su «informazioni fuorvianti, errate o incomplete» segnalando eventualmente le condotte alle autorità competenti.1

I risultati

Una prima analisi dei dati è stata pubblicata da Infratel il 9 settembre 2020:4

  • i dati raccolti riguardano quasi 21 milioni di civici, cioè circa il 70% del totale in Italia;
  • hanno fornito dati di copertura 44 operatori, di cui 16 nuovi rispetto alla consultazione 2019;
    Lista degli operatori che hanno risposto alla consultazione.
  • i civici sono stati classificati utilizzando la nuova definizione di “rete ad alta capacità” (VHCN), che comprende le reti interamente in fibra ottica (FTTH/B) e le reti wireless (FWA) erogate da postazioni radio collegate in fibra ottica, indipendentemente dalla velocità offerta.

Dai risultati emerge che a fine 2019 3,6 milioni civici non risultavano coperti da nessuna rete a banda ultralarga. A fine 2022, 80mila di questi civici continueranno a non risultare coperti, e sono quindi diventati “nuove aree bianche”.

Dei civici grigi e neri, a fine 2022 il 77% risulterà coperto da almeno una rete VHCN, il 49% in FTTH e il 28% in FWA con fibra ottica alla postazione radio. (Questa classificazione non tiene in considerazione l’effettiva velocità di accesso.)

Tabella riassuntiva della copertura VHCN. Gran parte della copertura VHCN sarà realizzata in aggiunta a una rete già esistente, ad esempio FTTC o FWA (si tratta quindi di aree grigie che diventano così nere). Il 49% dei civici sarà connesso in FTTH, e nel 2% dei casi la FTTH sarà l’unica connettività disponibile.
La copertura privata prevista a fine 2022 per ciascuna regione.

A differenza delle consultazioni precedenti, Infratel potrà pubblicare i dati anche in forma “disaggregata”, cioè mostrare per ciascun indirizzo informazioni aggiuntive sugli operatori e sulle tecnologie utilizzate per la copertura. Sette operatori (TIM, EOLO, VODAFONE, MYNET, TELWEB, TNET SERVIZI, OPEN FIBER) hanno negato il consenso alla pubblicazione dei dati di copertura in forma disaggregata.1

Il 16 novembre 2020 la verifica per indirizzo presente sul sito Banda Ultralarga è stata aggiornata con i dati della consultazione 2020.