FiberCop è un’azienda partecipata da TIM (58%), Fastweb (4,5%) e il fondo statunitense KKR (37,5%) con lo scopo di realizzare entro metà 2026 reti FTTH in 2578 comuni italiani, coprendo così circa l'80% delle unità immobiliari “tecniche”1 delle aree nere e grigie.23

FiberCop è un operatore che opera solo all’ingrosso, e cioè non vende direttamente ai clienti finali. Per attivare una linea su rete FiberCop è necessario quindi rivolgersi agli operatori al dettaglio che usufruiscono della rete FiberCop, anche indirettamente tramite TIM.

L’infrastruttura FTTH è realizzata con la tecnologia GPON, che consente di fornire connessioni con velocità di 1 Gbps in download e centinaia di Mbps in upload, a seconda del profilo scelto dell’operatore.

Città coperte

La lista dei 2578 comuni che saranno coperti è pubblicata da TIM in questo file PDF, ed è anche disponibile una mappa (non ufficiale). Per ogni comune è indicato l’anno di completamento della copertura, ma a detta di TIM i lavori saranno avviati in tutti i comuni tra il 2021 e il 2022.4

In ciascun comune del piano è prevista la copertura di circa il 75-80% delle unità immobiliari tecniche, per un totale di circa 13,6 milioni di UIT entro aprile 2026, cioè circa l'80% delle aree nere e grigie. Tra i comuni che saranno coperti sono però presenti anche delle aree bianche (aree teoricamente “a fallimento di mercato”).

Una lista di alcuni comuni coinvolti dal piano FiberCop.
Alcuni dei comuni coinvolti dal piano. La lista completa è pubblicata qua.

È possibile verificare se la copertura è in arrivo al proprio indirizzo tramite la ricerca per indirizzo presente sul sito FiberCop.it. È anche disponibile una pagina Cantieri in corso che mostra, dopo aver inserito il nome del proprio comune, le aree in cui sono in corso lavori di predisposizione della rete in fibra ottica.

Una volta che un indirizzo risulta coperto sul sito FiberCop, è possibile verificare la disponibilità del servizio con l’operatore TIM tramite il sito Fibermap.it, dove viene indicato A BREVE nelle settimane precedenti all’effettiva disponibilità del servizio.

La FTTH sarà poi disponibile non solo con TIM ma anche con gli altri operatori che usufruiscono della rete FiberCop all’ingrosso, sia in modalità attiva (VULA o Bitstream-NGA tramite TIM) che passiva.

Per approfondire il wholesale su rete FiberCop, visita la sezione apposita nella pagina GPON.

Lavori di copertura

Il progetto FiberCop prevede soltanto la realizzazione della rete secondaria in fibra ottica, cioè quella che va dall’armadio ripartilinea di TIM alle abitazioni, e prevede l’installazione di un apposito “armadio ottico” marchiato FiberCop o TIM.

In genere, i nuovi armadi vengono collocati accanto a un armadio ripartilinea TIM esistente, ma sono stati segnalati anche armadi “solitari”.5 La presenza dell’armadio ottico è il principale indizio per comprendere se è in corso la copertura di FiberCop in un determinato comune.6

Marciapiede con installati diversi armadi stradali di TIM. Uno di questi è l'ARLO, è metallico, alto circa un metro, di colore grigio e con il tettuccio dipinto di rosso.
Sulla sinistra, un armadio ottico marchiato FiberCop, accanto alla colonnina di alimentazione per la FTTC (al centro) e all’ARL TIM (a destra). Grazie a @ilredellapietra per la foto. Fonte.

La copertura prevede anche l’installazione di un Punto di Terminazione di Edificio (PTE) per abitazione coperta, cioè una scatola che fa da raccordo per la fibra ottica e che viene montata solitamente nel locale contatori del palazzo o su una parete esterna dell’edificio.

Primo piano di una scatola rettangolare di plastica con i loghi TIM e FiberCop, montata su un palo di legno.
Un PTE FiberCop montato su un palo della rete telefonica di TIM. Grazie a @ag23900 per la foto.

Architettura

Come accennato, il progetto prevede la realizzazione della sola rete secondaria. La rete primaria, cioè quella tra armadio e centrale, è invece già presente grazie alla copertura FTTC (Fiber To The Cabinet) realizzata da TIM nel corso degli anni. A seconda della modalità scelta, un operatore terzo che vuole acquisire servizi passivi da FiberCop dovrà costruirsi la propria rete primaria oppure acquisirla da FiberCop/TIM.

L’architettura FTTH scelta è di tipo passivo, e cioè non ha bisogno di apparati alimentati (al di là di quelli presenti in centrale e nelle abitazioni dei clienti), e ruota attorno al concetto di armadio ottico, quasi sempre situato nei pressi degli armadi ripartilinea esistenti (ARL). L’armadio ottico viene di conseguenza chiamato CRO (Cabinet Ripartilinea Ottico) e spesso anche ARLO (Armadio Ripartilinea Ottico). Un armadio ottico serve fino a 384 unità immobiliari.

L’insieme di questi due fattori, cioè il fatto che la rete primaria è già presente e che è necessario installare solo un armadio nei pressi degli armadi esistenti, permette di realizzare la rete con molta rapidità, come segnalato da molti utenti anche sul forum di FibraClick.6

I dettagli dell’architettura di rete FiberCop, basata sulla tecnologia GPON, sono illutrati nella sezione apposita della pagina Cos’è e come funziona la GPON.

Foto

Chiusino di un pozzetto, con la scritta FiberCop e relativo logo
Pozzetto FiberCop.
Un CRO “solitario” in una zona ad alta densità abitativa di Savona. Grazie a @ErnyTech per la foto. Fonte.
Un CRO di dimensione ridotta a Chieri (TO), può coprire al massimo 128 unità immobiliari. Fonte.
Due CRO affiancati a Chiavari (GE). Grazie a @Salvozzo per la foto. Fonte.
Interno di un CRO. In alto, i 384 connettori per la rete secondaria punto-punto. Al centro, lo spazio per i 14 splitter GPON primari 1:4 (inizialmente ne viene installato solo uno). In basso, lo spazio per 24 splitter secondari 1:16. In basso a destra si vedono i cavi di fibre ottiche primarie in arrivo dalla centrale. Grazie a @ag23900 per la foto.
Le uscite di uno splitter primario 1:4 (in alto, si vedono i 4 connettori), e di uno splitter secondario 1:16 (in basso, con 16 connettori). Grazie a @ag23900 per la foto.