Il piano aree bianche è il piano pubblico, parte della Strategia nazionale per la banda ultralarga, con l’obiettivo di coprire le zone dette a “fallimento di mercato”, cioè le aree dove gli operatori non hanno in previsione di portare la banda ultralarga ad almeno 30 Mbps.

Questo intervento è in corso e prevede nello specifico la copertura da parte di Open Fiber di circa il 25% della popolazione italiana, in larga parte in fibra ottica FTTH (1 Gbps) e in parte in wireless FWA (100 Mbps).

Il completato dei lavori in tutti i comuni coinvolti è previsto, dopo molti ritardi, tra il 2023 e il 2024.

I prossimi paragrafi approfondiscono più in dettaglio la nascita e gli sviluppi del piano.

Gli obiettivi europei

La Commissione Europea ha stabilito nel corso degli anni diversi obiettivi per lo sviluppo della banda ultralarga, su cui il piano BUL italiano si basa.

In particolare, l’Agenda Digitale 2020 richiede che entro il 2020 tutti i cittadini siano coperti dalla banda larga veloce ad almeno 30 Mbps, e che almeno il 50% delle famiglie sia abbonata con connessioni ad almeno 100 Mbps.1

Il piano BUL italiano del 2015 prevede di raggiungere l’obiettivo di copertura integrando gli investimenti delle aziende private con un intervento pubblico diretto, con lo scopo di realizzare una rete pubblica in fibra ottica nelle aree bianche.

Chiusino di un pozzetto, con la scritta BUL rete pubblica.
Un pozzetto della rete pubblica #BUL, elemento distintivo della rete realizzata da Open Fiber nelle aree bianche.

Nel 2016 la Commissione Europea ha aggiornato gli obiettivi dell’Agenda Europea, fissando nel documento “Verso la Gigabit Society” gli obiettivi per il 2025: scuole e uffici pubblici dovranno essere connessi ad almeno 1 Gbps, mentre tutte le famiglie dovranno avere accesso a una connettività di almeno 100 Mbps ma espandibile al Gigabit.2 Il piano aree bianche risulta in larghissima parte già conforme agli obiettivi del 2025.

Chi viene coperto

Il progetto di copertura delle aree bianche riguarda circa il 25% della popolazione italiana.3 Approssimativamente, si tratta dei comuni o delle aree periferiche in cui è presente solo l’ADSL.

Le aree bianche sono state identificate dal Ministero dello Sviluppo Economico tramite le consultazioni Infratel, nelle quali gli operatori hanno specificato in quali zone avevano intenzione di coprire autonomamente e in quali no.

Le abitazioni effettivamente coperte vengono però decise con precisione solo in fase di redazione del progetto esecutivo del comune. Una volta disponibile, il progetto viene pubblicato sul sito BUL, dove è possibile vedere per ciascun comune i tracciati in fibra ottica previsti e quali edifici saranno raggiunti in fibra. Se il tuo comune è in fase di esecuzione o con lavori completati e non vedi le tratte, puoi segnalare il problema a Infratel.

Circa l'81% delle aree bianche coinvolte sarà coperto in FTTH (Fiber To The Home), cioè in fibra ottica a 1 Gbps (e fino a 300 Mbps in upload), mentre il restante 19% sarà coperto con connessioni wireless FWA (Fixed Wireless Access) a 100 Mbps (50 Mbps in upload).[^buldashboard]

Le tratte della rete pubblica in fibra ottica realizzata in un comune delle aree bianche.
I vincoli dell’aiuto di Stato

L’intervento pubblico previsto dal piano BUL è considerato un aiuto di Stato e deve quindi sottostare a determinate norme in tutela del mercato e degli investimenti privati.

Per questo motivo, il piano aree bianche non può intervenire nelle aree in cui un operatore ha dichiarato di voler portare copertura a banda ultralarga nel breve periodo, anche nel caso in cui questa copertura non sia nei fatti praticabile come nel caso di linee FTTC molto lunghe che non garantiscono 30 Mbps.

🦠 Durante l’emergenza sanitaria COVID-19 il decreto Cura Italia ha autorizzato in via eccezionale l’attivazione di infrastrutture di telecomunicazioni anche nelle aree bianche. Concretamente significa che la FTTC attivata nelle aree bianche e derivante dal piano Cassiopea non influirà sulla realizzazione della rete pubblica nelle stesse aree.

Chi fa i lavori

I lavori per le aree bianche sono stati affidati all’azienda Open Fiber tramite tre gare pubbliche dal valore complessivo di 2,7 miliardi di euro, a valere dai fondi FSC (nazionali), FESR e FEASR (europei).4

Open Fiber si è aggiudicata tutte e tre le gare per 1,5 miliardi di euro complessivi, con un ribasso del 9%, se si tengono in considerazione i proventi che deriveranno dalla concessione fino al 2037.35

La rete realizzata, 80mila km in fibra ottica, è infatti di proprietà pubblica ma è data in concessione a Open Fiber per 20 anni, che ne gestisce anche la manutenzione. Open Fiber è un operatore “wholesale-only”: non vende direttamente ai clienti finali ma mette a disposizione la rete realizzata a tutti gli operatori interessati (vedi la sezione Come attivare una linea su rete BUL).36

L’esecuzione effettiva dei lavori è affidata da Open Fiber a diverse aziende del settore7. Tramite il sito Open Fiber è possibile verificare l’azienda o il consorzio incaricati in ciascun comune.

Per approfondire:

L’avanzamento del progetto

Per via dei numerosi ricorsi e dei tempi richiesti per ottenere le autorizzazioni, la copertura è stata avviata solo durante il 2018, con notevole ritardo.

A fine 2022, i comuni con rete FTTH realizzata erano 4054 su un totale previsto di circa 6200 comuni. In termini di unità immobiliari (UI), il dato corrisponde a 3,8 milioni di UI su un totale previsto di 6,4 milioni.

I comuni effettivamente vendibili erano circa 3000, corrispondenti a 2,9 milioni di unità immobiliari.8

Le unità immobiliari inizialmente previste erano 9,6 milioni, poi ridotte a 7,9 milioni, di cui 6,4 milioni da coprire in FTTH e il restante in FWA.

Secondo Open Fiber, il ritmo di realizzazione dell’infrastruttura rilevato a fine 2022 consentirà di terminare il piano secondo il cronoprogramma presentato al Governo durante il 2022. Il piano prevede il completamento di tutti i comuni finanziati con fondi europei FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) entro giugno 2023, i comuni FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) entro dicembre 2023 e i comuni finanziati con fondi nazionali FSC (Fondo di sviluppo e coesione) entro settembre 2024.9

Un piano precedente di Open Fiber, reso noto nell’estate del 2020, prevedeva di completare la copertura del 65% delle abitazioni entro il 2021, e il 92% entro il 2022. Il restante 8% si trovava in 4 regioni particolarmente impegnative come quantità di abitazioni da coprire, cioè Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria. In queste regioni era previsto che la copertura terminasse nel corso del 2023, anno entro cui dovrebbero essere rendicontati i fondi europei.6

Lo stato dei lavori è pubblicato e aggiornato periodicamente sul sito istituzionale Banda Ultra Larga, dove si possono trovare anche le stime di avvio e termine dei lavori per ciascun comune. Alcune informazioni aggiuntive sono pubblicate anche da Open Fiber nelle pagine Avanzamento lavori e Avanzamento lavori aree bianche del sito ufficiale.

Come attivare una linea su rete BUL

Open Fiber è un operatore wholesale-only (all’ingrosso), e non vende quindi gli abbonamenti direttamente ai clienti finali. Tramite la homepage del sito di Open Fiber è possibile verificare se la vendibilità è stata aperta nel proprio comune, se il proprio indirizzo è coperto e vedere anche la lista degli operatori tramite cui è possibile richiedere l’attivazione del servizio.

Alcuni grandi operatori che vendono in area bianca sono attualmente Tiscali (dall’estate 2019) e WINDTRE (da settembre 2020). Anche Fastweb e Vodafone hanno annunciato accordi con Open Fiber per le aree bianche.

Nel caso di attivazione di una linea FTTH, l’intervento di allaccio prevede la stesura della tratta “verticale” in fibra ottica dalla strada fino all’interno dell’abitazione, solitamente sfruttando tubazioni esistenti (telefono, citofono, ecc.).

Nel caso di FWA, è prevista l’installazione di una piccola parabola esterna (sul tetto, balcone, ecc.), che deve avere visibilità ottica con la stazione radio base di Open Fiber.

Approfondimento: i bandi pubblici e l’offerta di Open Fiber

La realizzazione della rete pubblica è stata messa a gara da Infratel tramite tre bandi pubblici, ciascuno dei quali riguardante un sottoinsieme di regioni o province autonome italiane.10

Nello specifico:

  • BUL1: Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto;
  • BUL2: Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta;
  • BUL3: Calabria, Puglia e Sardegna.
La provincia di Bolzano non partecipa al piano BUL nazionale.
Il bando BUL3 è di dimensione ridotta ed è stato avviato più tardi perché nelle tre regioni coinvolte la copertura a banda ultralarga era già in stato avanzato prima dei bandi.

Open Fiber ha vinto tutti e tre i bandi Infratel (per il terzo bando c’è stata una sola offerta), grazie a delle offerte fortemente vantaggiose rispetto a quanto richiesto dal bando e dagli obiettivi europei.10

In particolare, la proposta di Open Fiber è così articolata (le percentuali si riferiscono alle unità immobiliari previste dal bando):

  • Primo bando
    • 87% di copertura FTTH (>100 Mbps)
    • 4% di copertura FTTH facoltativa (>100 Mbps)
    • 8% di copertura FWA facoltativa (>30 Mbps)
    • 1% non coperto
Grafici che mostrano le percentuali del bando e dell'offerta Open Fiber.
Confronto tra requisiti del bando BUL1 e l’offerta di Open Fiber.
L’offerta economica di Open Fiber per i lotti del bando BUL1.
  • Secondo bando
    • 75% di copertura FTTH (>100 Mbps)
    • 8% di copertura FWA (>30 Mbps)
    • 16% di copertura FWA facoltativa (>30 Mbps)
    • 1% non coperto
Grafici che mostrano le percentuali del bando e dell'offerta Open Fiber
Confronto tra requisiti del bando BUL2 e l’offerta di Open Fiber.
L’offerta economica di Open Fiber per i lotti del bando BUL2.
  • Terzo bando
    • 59% di copertura FTTH (>100 Mbps)
    • 41% di copertura FWA (>30 Mbps)
Grafici che mostrano le percentuali del bando e dell'offerta Open Fiber
Confronto tra requisiti del bando BUL3 e l’offerta di Open Fiber.
L’offerta economica di Open Fiber per i lotti del bando BUL3.