L’uso di alte frequenze per offrire connessioni ad alta velocità su doppini in rame (VDSL2) ha lo svantaggio di generare interferenze elettromagnetiche tra i cavi che si trovano a stretto contatto.

Questo fenomeno è definito diafonia (crosstalk), e può ridurre la velocità di trasmissione anche del 50%, a seconda del numero di linee VDSL/2 interferenti.

La diafonia è curabile tramite una tecnica chiamata vectoring (G.993.5), un metodo di trasmissione che coordina la trasmissione dei segnali per annullare quasi completamente la diafonia.1

Il vectoring riduce il problema della diafonia ma non risolve le limitazioni delle linee in rame: la lunghezza della tratta in rame resta infatti il principale fattore che determina la velocità della linea. Il vectoring è d’aiuto in presenza di sintomi che fanno pensare alla diafonia, cioè la perdita di velocità con il passare del tempo senza aumento dell’attenuazione del segnale.

Come funziona

Il processo per la rimozione della diafonia è continuo, e si può dividere in tre fasi:2

  • per ciascuna linea viene misurato il rumore, cioè la diafonia che la linea subisce dalle altre, tramite degli appositi messaggi scambiati tra il DSLAM e il modem;
  • il DSLAM combina i dati raccolti in modo da ottenere una misura della diafonia tra ogni linea disturbata-linea disturbante. Questo calcolo è un’operazione estremamente complessa e richiede un utilizzo elevato della CPU;
  • infine, viene generato un segnale di “anti-rumore”, che viene applicato al segnale VDSL2 per pre-compensare la diafonia. La diafonia può essere così rimossa quasi completamente, a seconda di come è configurato il DSLAM.
Le tre fasi del vectoring. Fonte: Gazzettabyte (CC-BY-ND)

Il vectoring in Italia

Una conseguenza del processo di cancellazione del rumore è che per poter funzionare bene deve essere applicato da un DSLAM che ha il controllo di tutte le linee.

Questo è il principale motivo per cui in Italia il vectoring non è stato applicato per anni, se non in fase sperimentale. In Italia è infatti consentito che un operatore alternativo a TIM possa installare i propri DSLAM su strada (wholesale SLU). La delibera Agcom 747/13/CONS3 prevedeva quindi l’obbligo di applicare il Vectoring Multi-Operatore (MOV), cioè di fare in modo che tutti gli operatori telefonici che operano in SLU si coordinassero per attivare il vectoring in maniera congiunta. Nella realtà questo non è spesso fattibile, per via dei vincoli irrealistici richiesti per l’applicazione del MOV.

La delibera Agcom 348/19/CONS4 del 18 luglio 2019 ha aperto finalmente alla possibilità di utilizzare il vectoring senza MOV nelle aree in cui lo SLU non è presente, cioè circa il 95% dei comuni.5 Prevede anche che in presenza di SLU gli operatori possano procedere con l’attivazione del vectoring anche in assenza di un accordo, una volta trascorsi 2 mesi dalla proposta.6

Durante il 2019 TIM ha avviato una sperimentazione del vectoring molto ristretta e solo in alcune aree geografiche7, mentre a partire da maggio 2020 è stato attivato su diversi DSLAM, soprattutto nelle aree bianche.89 Da ottobre 2020 il vectoring ("supervectoring") è stato attivato anche su alcune linee con profilo 35b (200 Mbps).10 L’iniziativa è stata comunque limitata a quel periodo e non è mai stata estesa su scala più larga.